Nostalgia del passato. Serve a qualcosa?
A chi non piacerebbe rivivere nel passato almeno per un pò? Godere della sensazione di sicurezza dello splendore dei giorni di pura gioia e poche preoccupazioni, quei momenti dell’infanzia al parco giochi o di quelle estati lunghissime durante le vacanze da scuola..
Il passato è un sogno sfuggevole proprio come il futuro. Spesso visto come un periodo nel quale le cose andavano meglio e la vita era più semplice. Il passato ci distrae dalla verità del presente e dal dolore della realtà corrente ed è visto come qualcosa di bello, anche se è un luogo in cui non sarà mai più possibile accedere se non con l’immaginazione.
Tuttavia, al pari del futuro, anche il passato è una versione idealizzata di qualcosa che vorremmo accadesse in maniera diversa rispetto a quello che conosciamo come realtà presente.
Il modo in cui ricordiamo e ripensiamo ai ricordi è costantemente distorto.
Quando ripensando ad un ricordo passato lo visualizziamo nella mente nella maniera in cui il tuo cervello ha deciso di mostrarcelo, e non come in realtà è davvero accaduto.
A causa di questa distorta e piacevole rivisitazione del ricordo, molte persone passano il tempo intrappolati, fantasticando su ricordi passati. La situazione nella quale le persone provano tristezza ripensando ai ricordi è detta nostalgia.
E’ necessario considerare che spesso i ricordi lontani non sono una versione affidabile del passato, ma piuttosto una combinazione di varie memorie, vari ricordi che si integrano e si mescolano insieme. Il tutto condito dalla rimozione delle emozioni negative e dalle situazioni meno gradevoli.
La nostalgia quindi non è relativa a specifici ricordi e situazioni, ma piuttosto a stati emotivi piacevoli che abbiamo vissuto. Lo facciamo senza rendercene conto, ma idealizziamo positivamente dei periodi temporali passati e attribuiamo a questi intervlli di tempo degli stati emozionali quasi sempre positivi e piacevoli.
Nel 17° secolo avere forte nostalgia del passato era visto come un disturbo, studi recenti invece hanno provato che la nostalgia in realtà aiuta a superare la depressione.
Secondo il professor Constantine Sedikides, direttore del Centro di ricerca sull’identità personale dell’Università di Southampton, Regno Unito, non si tratta di una debolezza ma di una risorsa:
Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e fare della vita un percorso compatto
L’atto di ricordare eventi felici contrasta la solitudine e l’ansia, ed al tempo stesso aiuta un individuo stimolandolo a creare nuove interazioni personali o a prendersi cura di quelle esistenti. Per esempio la nostalgia può aiutare a mantenere saldi i matrimoni durante i periodi meno felici. Quando una coppia ripensa al passato con nostalgia ed amore tende infatti a diventare anche più speranzosa per il futuro: ripensando ad un passato positivo si guarda al futuro con occhi diversi.
Nostalgia è l’aver vissuto, inconsapevolmente, felici.
Non credo che fantasticare con il passato e magari aggiungendo particolari piacevoli sia una risorsa…. Credo invece che sia una trappola mortale che a lungo andare disidrati il cuore è l’anima se bene ancora esista. La nostalgia del passato è soltanto il voler fuggire dal presente per viverlo il meno possibile. Io sono una di quelle persone che si è intrappolata nel limbo di questo assurdo procedimento mentale. A volte credo di impazzire e altre volte invece credo che non potrei andare avanti se non lo facessi. Tutto questo ha risucchiato la mia vera vita e questo distrarmi in continuazione dalla realtà mi sta uccidendo dentro. Il vero problema dell’uomo è che vuol sempre essere felice……
lei espone il “lato distruttivo” del ricordo. l’articolo è centrato su una breve riflessione positiva e ovviamente non può raccontare tutto della malinconia …quindi si ..esiste il lato negativo che si riflette nel perseverare nel ricordo passato senza usarlo in modo costruttivo ma facendone costante paragone che vede il presente perdente. Cosa ha perso? cosa vorrebbe ritrovare? una volta che ha risposto si metta all’opera per ottenerlo (ovviamente con aspettative realistiche adatte alla sua età) : questo significa fare nel passato prezioso alleato di crescita.
Buongiorno,
io non riesco ad evitare di vivere il là e allora..e mi sono autodistrutta il presente e sono ad un punto di non ritorno.
Sono convinta che le scelte fatte (talvolta non seguendo il vero “sentire”..possano rovinare la vita), quello che desidero l’ho perso e vive solo nei ricordi… non esiste soluzione per questo!
gentile mimi
provi a parlarne con un terapeuta cognitivo comportamentale o integrato
Gentile Signore, quello che Lei descrive come un disturbo mentale e’ in realta’ la cura piu’ efficace contro un “vero” disturbo mentale, ossia la depressione!
La nostalgia è perfettamente rappresentata dall’appiccicare il viso al finestrino, mentre sei seduto su un treno che viaggia. Quello che vedi è sempre e soltanto il passato, perché la meta, anche se sai qual’è, la stazione in cui scenderai, arriverà a distoglierti dal sogno. Proprio una perfetta metafora del processo nascita-crescita-decrescita-morte. Buon Viaggio a Tutti!
Io credo che la nostalgia sia l insoddisfazione del presente!
Quando pensiamo a quel periodo felice o quel giorno spensierato è normalissimo ma se il pensiero diventa frequente allora siamo tristi ! Forse C’è qualcosa che non va bene nella nostra vita oppure non è proprio come l’avevamo immaginata!
La nostalgia credo che ci fa compagnia e ci da il coraggio di andare avanti!
Anche se niente e nessuno sarà più come prima bisogna pensare che momenti felici c’è ne saranno ancora se lo vogliamo
Sono nella stessa identica situazione
Condivido totalmente. A me, il ricordo del passato, provoca una profonda depressione.
BUONDI DOTT.SAERNESTA,questo articolo mi ha messo di buon umore,grazie.
BUONA GIORNATA BYE
Dott.ssa ernesta-zanotti penso che lei, in risposta ad Alex, abbia dato piu che una spiegazione una soluzione al problema ( o una possibile soluzione). Credo che Alex abbia identificato la nascita del problema attraverso il “presente”! Chi torna indietro nel passato con nostalgia e’ perche’ presenta difficolta’ nel presente o non lo accetta affatto. La soluzione che lei pone e’ giusta ma di sicuro e’ innegabile che chi’ e’ legato constantemente ai ricordi belli di un passato oramai lontano porta razionalmente a porsi una domanda: sono felice oggi? E poi mi chiedo se fossi pieno dell’ “presente” perche allora tornare indietro attraverso ricordi nostalgici o malincinici? Questo penso, questo dico.
Ricordando una mia amica delle scuole elementari mi e’ Venuta forse un po’ di nostalgia
Ricordo un sabato sera di 15 anni fa dove io ed un mio amico eravamo andati ad una festa e li ho incontrato un ragazza con la quale ho conversato e che mi piaceva… adesso ogni tanto vedendo la cosa da ormai quasi 40enne (37 anni) ho nostalgia di quella serata e le persone di allora sono ovvimente cambiate, non sono piu’ con me (strade diverse). La cosa mi mette molta tristezza ed il non potere rivivere quella serata vi sembrera’ strano ma mi sento impotente.
Davide a me sta succedendo con una serata di 30 anni fa….Fu un colpo di fulmine per entrambi. Poi ci mettemmo insieme e un po di tempo dopo mi disse che era sieropositivo HIV non ebbi il coraggio di vivere quella storia e dopo un po’ ci lasciammo. Lui morì 7 anni dopo ma non l’ho mai dimenticato.
Mi chiamo Carmine ho 24 anni io quando vedo una foto o un filmino di quando ero piccolo mi viene una malinconia una tristezza e inizio a piangere. Non so che mi prende quando mi vengono questi attacchi mi sento male mi butta giù. Poi quando parlo con qualcuno la malinconia se ne va. Dottoressa secondo lei cosa devo fare?
salve carmine…il fatto che si sente sollevato parlando con qualcuno mi fa pensare che è di questo che ha bisogno..provi a capire se si sente solo o smarrito o insicuro sul suo futuro o oppresso dalle responsabilità di oggi..cerchi di capire che cosa del passato le manca; poi ne parli con qualcuno: amico, figura adulta di riferimento (anche uno psicologo laureato e specializzato mi raccomando no live coach o cose simili) etc..
in bocca al lupo
Cara dottoressa. Io sono circondato da persone che mi vogliono bene sia parenti e amici. È solo che quando ripenso a quei momenti mi sale una nostalgia perché all’epoca ero solo un bambino e non avevo pensieri come adesso anche il fatto di aver perso delle persone care che mi hanno voluto bene. Forse sono io il problema che non accetto il presente vivo male il presente. Forse dovrò uscire di più e divertirmi di più. Sto facendo solo casa e lavoro. Seguirò il suo consiglio grazie dottoressa.
Mi chiamo Valeria ho 38 anni e a quanto pare sono intrappolata nel mio passato da bambina non riesco a mandarlo via piango tanto perché so che mon posso tornare indietro e questo mi fa male come posso fare mi mancano i miei nonni mio papà la mia bicicletta quando andavo per tutta la villetta fino a tarda sera
Mi capita di essere fortemente nostalgico. Ma sono d’accordo con chi ha riconosciuto nella debolezza del presente il vero problema.
Gentile dottoressa, anch’io soffro di vampate di nostalgia. Ma spesso non riguardano la mia infanzia o il mio passato. Faccio un esempio: mi capita, a volte, di osservare casualmente una fotografia vecchia, una strada di Roma negli quaranta o cinquanta, quando non ero ancora nato. Ebbene, osservo le persone che camminano e sono preso da una fortissima nostalgia per quel periodo. E m’immagino allora cosa facesse quella signora con il cappellino a quell’ora in quella strada. Mi chiedo come abbia vissuto, cosa abbia fatto quella sera o dopo qualche anno. Mi chiedo se vive ancora eccetera. E mi sembra allora che la vera vita fosse allora, in quegli anni, in quella città, e non oggi dove tutto mi sembra banale. Sono preso da uno stato leggermente depressivo. Poi, dopo qualche giorno, tutto passa. Di cosa si tratta? La ringrazio. Guido
sensibilità e forte empatia..la stoffa dell’artista, dell’attore, del padre e della madre e di tutti i lavori legati alla cura dell’altro o della natura.
molto bene
Mi ha dato una risposta bellissima, e soprattutto ha focalizzato perfettamente la mia personaltà. Grazie.
Guido
Caro Guido, mi chiamo Vanessa ho 21 anni e provo le stesse identiche cose
Riguardano sia le cose che scrive lei sia ricordi del mio passato
Quando sono a casa dei miei nonni (casa dove risiedono i miei ricordi più felici) in un paesino sperduto nelle colline, mi trovo spesso a frugare tra le innumerevoli fotografie che il mio caro nonno amava scattare
Tra queste anche appunto foto del paese durante gli anni in cui lui era giovane
Fotografie della via principale allora ricolma di persone per le strade che andavano a comprare il pane, conversavano tra di loro e come dice lei vivevano la vera vita
Mi prende una sensazione ( con cui a dire il vero sono nata e che porto con me ogni giorno) di essere nata nell’epoca sbagliata
Dio solo sa cosa darei per essere in quelle fotografie con un bel vestito lungo ed il mio cestino per il pane in mano
Dio solo sa cosa darei per vivere all’epoca dei miei nonni quando erano giovani e sentirmi come loro, andare a ballare il liscio alla sera, trovarsi tutti assieme intorno alla tavola
Provo ogni giorno un dolore lacerante che mi rende faticoso vivere serenamente e trovare anche la minima cosa bella in questo mondo finto e governato dai cellulari
Come ha detto la dottoressa siamo persone estremamente empatiche e sensibili, e anche solo per questo a noi il semplice vivere risulta molto difficile
Volevo condividere il mio pensiero e farle sapere che non è solo, io la vedo e la capisco
Buona giornata, e cerchi di non perdersi troppo
Vanessa
Gentile ragazza, per quello che scrivete, sia lei che Guido, mi riconosco molto. A differenza sua che però è molto giovane, io ho 62 anni ed ho passato tutta la vita a guardarmi indietro con un misto di nostalgia e malinconia. Oggi, le dico che ho comunque amato tuffarmi nel passato e riempirmi l’anima e i pensieri di ricordi ma le dico anche che se non canalizzate nel modo giusto, empatia e sensibilità, rimangono doni destinati nel tempo a farci male. Quello che vorrei trasmetterle, vista la giovane età, è questo: Indirizzi questi doni affinche possano renderla felice, che so faccia teatro, scriva poesie, impari a suonare uno strumento, spesso chi ha queste doti ha anche doti artistiche che sono date proprio dal fatto di spingersi in profondità con il pensiero e non rimanerne intrappolati inutilmente, Glielo dico io, che non ho fatto nulla di quello che le sto consigliando, avevo buone doti musicali che ho inutilmente gettato via, come ora mi sembra di aver gettato inutilmente la mia vita. Le auguro serenità e una vita felice.
Salve, la verità è che nel passato non si può ritornare e soprattutto se è stato un periodo felice e spensierato lo si può solo sognare e rivivere nella propria mente con la conseguente e dolorosissima nostalgia…Se si è razionali si sa benissimo che non vi è rimedio, ci si prenderebbe in giro! Non c’è soluzione, solo una continua e costante sofferenza e insoddisfazione!
Buongiorno dottoressa…. Nei momenti un po scontrosi del mio matrimonio amo poi in solitudine andare nei luoghi dove ho fatto le foto di nozze ed immergermi completamente in quel giorno… E poi ha piangere a dirotto…. Poi rientro fortificato… Ma ho paura che e tutta un illusione per sfuggire ai problemi quotidiani perche (anche se io lo vorrei) quel giorno li non esiste piu….. Mi aiuti
potrebbe essere n questo caso un desiderio di tornare a quel momento..cerchi di ritrovare la felicità con suo marito..ne parli con lui.
Buongiorno dottoressa .Anche io da un po’ di tempo vivo perennemente con la testa nel passato , in quel epoca bellissima e spensierata lastricata di ricordi indelebili , quando l’unico turbamento era la scuola ..ho nostalgia di tutto .ogni volta che la macchina del tempo mentale si mette in moto rivivo particolari che magari fino a un ora prima non mi erano passati nella memoria del vissuto ..è il fatto è che ci sto pure bene trovo pace e serenità ..manco più quasi navigo su internet ma con la mente ..ieri ho rivissuto nel passato 38 anni fa quando andai con papà e mamma in valgardena , sono finito pure su quella foto e mi sono ritrovato a farne un puzzle cosa che non l’avrei pensato un mese fa ,…io non le chiedo un consiglio per scendere da questa macchina del tempo perché sopra ci sto così bene …comunque mi dia un suo suggerimento
cerchi di capire che cosa del passato le manca tanto o cosa la fa stare bene andando li..cerchi di capire quale bisogno appaga… e poi cerchi qualcosa di simile nel presente..si può fare.
Mah !! Cercare qualcosa di simile lo trovo impossibile ..una mamma e un papà non li trovi più ..posso trovare luoghi più o meno ..canzoni del passato..però manca tutto ..una diapositiva o foto è tutto quel che ho
Salve tutti, da 10 giorni anche io sono finito pesantemente nel vortice della nostalgia. Guardando un videoclip degli Aha su youtube , mi ha colpito la luce negli occhi dei protagonisti, l’energia, pieni di sogni e di speranze. Adesso suonano ancora assieme, e li ho visto e realizzato che sono passati 35 anni, non hanno più quella luce negli occhi e inevitabilmente piango, perchè vorrei tornare a quei tempi, quando anche i miei occhi erano pieni di luce, i miei genitori erano giovani e stavano bene, e mi portavano la domenica a fare la grigliata al fiume. Vorrei ritornare agli anni 80 e non riesco piu a uscire da questo turbine doloroso, non faccio che guardare foto dell’epoca e ascoltare musica anni 80 su youtube. Nulla riesce a farmi piu ridere, sento solamente la mia giovinezza perduta per sempre e il bisogno di rifugiarmi nei ricordi di quando avevo 10 anni, perchè ero felice e tutte le persone a cui ho voluto bene erano in salute. Non so più come uscirne, piango solo.
potrebbe aiutarla riacquisire il senso del presente..capire cosa le manca e lavorarci su. tornare con la mente nella bellezza del presente e trovare nuovi stimoli adatti alla sua nuova epoca ed età..cosa resa difficile in questo tremendo periodo del covid..ma per questo passerà
Da pochi mesi ho saputo che la mia cagnolina è malata di tumore e non avrà più molto tempo da vivere. Questo mi ha portata a pensare sempre più spesso alla fugacità della vita e, con questo pensiero, ho iniziato a vedere i miei genitori con gli occhi di chi li vorrebbe ancora giovani e nel pieno delle loro forze. I pensieri hanno iniziato a correre e mi hanno portata a dei fermi immagine in cui mio nonno mi veniva a prendere alla scuola materna e insieme passavano sotto agli alberi dei giardini dove oggi porto il cane. alberi che ancora guardo come se fossero da proteggere… perché testimoni dell’esistenza di un passato che non c’è più. Ritorno con pensiero al 41mo compleanno di mio papà (oggi ne ha 80). I palazzi che mi attorniano da sempre ora mi danno nostalgia perché, come oggi, li vedevo allora, ma con occhi da bambina. Tutto rimane lì a ricordarmi che tutto c’era e come me quello stesso paesaggio veniva visto da chi oggi non c’è più. Ho iniziato a soffrire nel vivere nella mia zona, dove sono cresciuta e ho sempre vissuto, perché tutto quello che vedo oggi è ciò che vedevo quando ero piccola. Tutto rimane lì, mentre le persone e gli affetti passano e volano via. Oggi per fortuna i miei cari ci sono ancora tutti, ma non capisco perché tutto all’improvviso io abbia iniziato a soffrire nel pensare al passato e alla fugacità della vita… come se non l’avessi sempre saputo che oggi ci siamo e domani magari no. E così mi sto attaccando morbosamente anche alle amicizie di allora, che per un periodo avevo perso. Ho paura che prima i poi verranno a mancare le persone e con loro mancheranno altre persone che mi porto da quei momenti così lontani. Non capisco perché tanta voglia di ricercare il passato e perchè tanta sofferenza nel ritrovarlo. Sarà forse che all’alba dei miei 45 anni ho sempre lottato per avere una famiglia e ad oggi mi ritrovo solo in mano dei fallimenti. Per fortuna ho un figlio, ma non riesco a sentirmi completa. Sono spesso sola e quando penso che mio papà a 41 anni aveva già la sua famiglia e il suo lavoro della vita, mi nasce un forte senso di nostalgia. così quando penso a mia mamma, a miei nonni, a mia sorella (che ora vive in un’altra città). Chiaramente, al di là del covid, non posso dire di avere una vita particolarmente leggera: solo doveri, responsabilità e solitudine… pochissima vita sociale. Forse è il peso di oggi e la poca speranza che ho nel futuro a darmi ulteriore peso e ricerca del passato in quanto conosciuto e già vissuto.
si ricordi che volere è potere..lei ha in mano il suo benessere , il suo presente e futuro. lavori per rafforzarsi e vedrà andrà molto meglio
Non sono del tutto d’accordo sul volere è potere ..ci sono cose che non dipendono da noi ..credere di avere il manco la propria vita è una bugia
Carissimi amici ..da tre mesi vivo perennemente nei ricordi del mio passato .anni spensierati .bei tempi ..sono continuamente immerso nelle canzoni anni ottanta addirittura molte canzoni dei anni 60 e 70 mi piacciono sempre di più ..sono finito in scatoloni zeppi di diapositive di lontani anni dove rivedo la mia adolescenza contornato da mia mamma e papà e i miei zii ..anche senza volere ricado sempre lì ..addirittura sono preso dalle fotografie in bianco e nero che hanno il loro particolare fascino dei tempi di fidanzamento dei miei genitori e le loro nozze ..guardando la loro epoca semplice e viaggi non lontano ma con sguardi veri e felici oserei dire gioiosi tanto che oggi faccio fatica a pensare a un mio domani personale a quei livelli ..sono addirittura arrivato a pensare che avrei voluto essere o vivere ciò che ha vissuto mio papà con una moglie e donna come è stata mia mamma ..mia mamma un modello di donna unico ..il passato mi ha imbrigliato in questi confronti incomparabili ma che però sempre più mi stanno tenendo bloccato in quei anni ..se fino a ieri avevo nostalgia del mio passato adolescenziale oggi scopro con stupore una sottile invidia sana di ciò che ha vissuto mia papà e mia mamma in in epoca per me sconosciuta perché non neanche nato …domandina !!! Una foto tira l’altra ma in quei scatoloni ci sono finito quasi senza volerlo ..è destino dottoressa ? è pericoloso ? Perché si arriva a ciò ? Premettendo che rasserena parecchio avere la zucca nei ricordi ..grazie e buon presente a lei
è importante lavorare per accettare il presente e renderlo il più possibile sereno ..un presente dove ci si muove verso la realizzazione del sè..nelle piccole cose..nella quotidianità. non facile in questi tempi ma necessario!
Buonasera, ho 22 anni ed ogni volta che riguardo un filmino non riesco a farne a meno di piangere a dirotto, è tutta la giornata mi fa sentire triste, perché vorrei rivivere quei momenti ed esserne consapevole che andrò a crescere e che mi mancherà essere bambina, sento un vuoto guardando come era la vita in quegli anni, e questo futuro mi fa paura, più andiamo avanti e meno valori ci sono, questa tecnologia ci sta distruggendo… ormai il valore si ha quasi solo per le cose materiali..
Ciao Daiana, mi chiamo Valentina e ho la tua stessa età
Provo le stesse identiche cose che tu scrivi
Ogni volta che vedo la mia nonna mi si stringe il cuore
Ogni volta che vedo mie foto e filmini da bambina mi sento morire dentro, piango tutto il giorno e i giorni successivi per me sono una tortura
Dio solo sa cosa darei per vivere all’epoca dei miei nonni in cui ci si voleva bene veramente,c’erano veri valori e ci si trovava tutti insieme con gli amici VERI intorno alla tavola
Purtroppo le persone anziane a me care se ne stanno piano piano andando e provo un dolore lancinante che immagino un’anima simile alla mia come te può capire benissimo
Questo mondo mi fa schifo, mi fa paura e sono diversa da tutti gli altri
Non me ne frega niente di andare in discoteca,bere, “spaccarmi” vorrei solo viaggiare e passare le serate a fare belle conversazioni in un prato con qualcuno che so porterò con me tutta la vita
I social e i telefoni mi disgustano, ci stanno distruggendo, non c’è più speranza nel futuro
Per andare avanti mi rifugio nell’immagine della me bambina stretta nel letto tra i miei nonni nella loro casa di campagna e nella speranza e credenza che un domani, quando anch’io morirò, li ritroverò in un verde prato e finalmente potrò stare per sempre in pace con loro
Volevo farti sentire vista e meno sola, e farti sapere che anche io grazie al tuo commento mi sono sentita compresa e ora sto un po’ meglio
Cerca di stare bene
Valentina
per certi tipi di nostalgia,purtroppo non c’e psicologo o cura che tenga..io per esempio,ho nostalgia di quell’entusiasmo che avevo da bambino..del fascino che trovavo in tutte le cose nuove che scoprivo..dei miei amichetti che ormai non vedo piu’ da decenni..dei miei genitori quand’erano giovani..della mia vecchia grande casa con giardino che ormai non esiste piu’ essendo stata demolita..della mia salute di ferro..mi dica dottoressa,che soluzione potrebbe mai darmi uno psicologo?..non ho nostalgia di quel lontano tempo solamente per un presente che non mi soddisfa..e che vorrei proprio rivivere quel tipo di emozioni che solamente un bambino puo’ provare..non c’e ricchezza piu’ grande dell’infanzia
Ho provato spesso nostalgia di luoghi che ho lasciato solo pochi anni fa,mi manca la mia città natale,per motivi vari,non ci posso tornare,il presente ha i suoi pro e mille contro,tutto cambia nulla è per sempre,ho sofferto molto per via dell’attaccamento che avevo nei confronti di quel luogo,e della mia famiglia,ma pian piano sto imparando a dar il giusto peso a ciò che non è più,ogni tanto ci torno con la mente quando ne sento il bisogno,tutto qui,niente più lacrime.
È proprio vero guarda… Da bambini eravamo ricchi e non lo sapevamo.
Aveva ragione Peter Pan, crescere non è poi così bello
Purtroppo non se ne esce dalla nostalgia del passato…e io ne so qualcosa.Vittorio
E se la nostalgia fosse un meccanismo mentale di difesa e/o allarme che scatta involontariamente?
Salve Dott.ssa, io ho un figlio di 12 anni ed è turbato dalle giornate felici che ha trascorso nell’ultimo periodo. Come mi devo comportare? Grazie
Ho 51 anni ed una certezza: del futuro c’è solo da avere paura. Gli anni ’70 e, in misura minore, gli anni ’80, sono stati meravigliosi. Avevo molto meno ma c’era la fiducia nell’avvenire, l’ottimismo che scaturisce da un mondo in piena espansione. Da bambino avevo un solo cappotto e un solo paio di scarpe invernali; l’acqua calda solo per fare il bagno, piatti e bicchieri scompagnati. Ma sognavo in grande ed ero felice. Adesso sono soffocato dalle cose, ma ho perso la luce che avevo negli occhi e temo quel che mi aspetta e, soprattutto, quel che aspetta mia figlia. Non si tratta di idealizzare il passato, né di vivere una vita adesso infelice. Sono un professionista affermato, in piena salute, non ho problemi economici, ho la migliore moglie al mondo ed un angelo di bambina. Ho le spalle larghe e nessun motivo per non essere soddisfatto del mio stato. Ma non ho il prosciutto sugli occhi. Il degrado morale, il declino socio – economico, l’impoverimento umano e culturale li vedo bene. Le tensioni che pervadono il nostro presente sono palpabili e non lasciano presagire nulla di buono. Un giovane, oggi, ha poco in cui sperare e nulla in cui credere. Sono felice di essere nato nel 1970 e non nel 2000. I miei vent’anni non li cambierei certo con quelli di adesso. Chiaro che ci ammaliamo di nostalgia! Non ho paura della morte, ma del passato che non ritorna. E faccio bene. Non c’è nulla di patologico nella nostalgia che attanaglia quelli della mia generazione; non c’è nulla di insano nella consapevolezza di avere vissuto anni fantastici che purtroppo non torneranno. Non idealizzo affatto le macchine coi carburatori che si ingolfavano alla partenza, gli inverni rigidi, il telefono a casa del vicino più abbiente, la televisione in bianco e nero coi valvoloni che trasmetteva immagini soltanto dopo cinque minuti dall’accensione, l’acqua gelida con cui mi lavavo al mattino, i sedili in sky che mi ustionavano le terga in estate, le ragazze che si concedevano soltanto al decimo appuntamento, le stanze fredde d’inverno e torride d’estate, le zero lire in tasca, la vecchia bici avita, i pantaloni con le toppe. Ma non cambierei tutte le comodità odierne con la fiducia nell’avvenire che avevo da bambino e da adolescente.
La mia nostalgia mi sta distruggendo passo almeno 4volte al giorno a pensare e sentire quelle sensazioni che vivevo da bambina..amavo la vita mi svegliavo felice vivevo la mia famiglia mi sentivo protetta amata mi mancano i miei genitori forti e in salute .li vedo oggi 70enni acciaccati cambiati..e cambiata la vita…e questo mi lacera dentro non sono felice anzi..mi sento oberata da tutto dall essere moglie madre ..vorrei abbandonare ogni responsabilità chiudere gli occhi e svegliarmi agli anni 80..la mia vita era meravigliosa e non me ne rendevo conto chiudo gli occhi spesso per rivevere quei momenti ma soffrosoffro e ogni giorno e peggio..
Ti comprendo benissimo…
La verità è che quella luce, proprio dentro di noi, non c’è più…
Come guardavo le stelle in quei meravigliosi falò adolescenziali io non le ho guardate più…si è vero, le stelle sono sempre lì e uguali, ma vi posso assicurare che come brillavano in quegli anni poi non hanno più brillato…
Forse semplicemente il peso dell’età (neanche troppe, ne ho 43) il non voler accettare alcune condizioni che la vita ti presenta, le responsabilità enormi che pesano ogni giorno più e, forse, il guardarsi indietro e vedere quante speranze avevamo negli sguardi, dove volavamo con l’immaginazione e quello che chissà saremmo stati…
La vita poi porta il conto e quello che speravi, molto spesso, non si realizza…o almeno non si realizza per come lo sognavamo semplicemente perchè in quella meravigliosa età la visuale della vita è incredibilmente più bella e semplice…
In fondo, come dice una canzone di Gabbani, volevamo solo essere felici…
Poi lentamente la vita te le da le gioie…i figli, il matrimonio, il lavoro e tante soddisfazioni che magari c’è chi riesce anche a togliersi…ma noi torniamo la, in quell’età…semplicemente perchè avevamo un’altra luce e questo ci manca terribilmente..manca e manca e non riusciamo a perdonarci di non riuscire più ad avere quella luce e quelle speranze…
In bocca al lupo a tutti noi tristemente o felicemente nostalgici…
Salve, mi chiedo perché pur avendo un figlio meraviglioso di tredici anni, mi sento così nostalgica del periodo in cui era piccolo. Ho nostalgia del tempo passato pur avendo tantissimi motivi per essere potenzialmente “felice” nel tempo presente. Grazie se mi leggerà.
Salve, vorrei anche io chiedervi consiglio, gentile Dottoressa.
Ho 25 anni, fresco di laurea e di esperienze di studio all’estero. Ho intrapreso fino ad ora gli studi anche con ottimi risutlati, ma inevitabilmente inidrizzo i miei piani ed i miei sogni all’idea di avere una campagna, dove poter piantare alberi, allevare animali e vivere liberamente, a contatto con la natura. Ebbene, io questa campagna l’avevo, o meglio mio padre, finché a causa di debiti fummo costretti a svenderla con tutti i risentimenti che l’addio ad un affetto possa comportare. In quella campagna ci sono cresciuto, ci avevo in qualche modo anche basato le mie speranze future, e continuo ad idealizzare il ricordo dei bei tempi passati nella campagna di famiglia, sperando un giorno di poter costruire qualcosa che mi possa appagare similmente. Dunque, il mio dilemma sta nel riuscire a capire se questo mio forte desiderio presente derivi da una nostalgica visione della campagna, mista a risentimenti per il fatto di averla dovuta vendere, o se veramente io ami l’idea di vivere in campagna. Il dubbio é alimentato dall’aver intrapreso altri studi, e quindi la paura di dover cambiare la strada intrapresa per inseguire un possibile sogno nostalgico, il quale essendo tale, mi sembra effimero. Lei cosa pensa? Come posso capire se veramente mi manca la campagna, o é solamente un sentimento di rivendicazione?
Ho 76 anni,matrimonio consunto,2 figli onesti ma non affettuosi,avevo tanti amici fino a prima del covid,improvvisamente calata su di noi la vecchiaia,alcuni se ne sono andati, acciacchi tanti, nessuno ha più voglia di incontrarsi. Per me gli amici sono sempre stati una seconda famiglia, ma ora li vedo anche ‘ indifferenti,poco presenti anche telefonicamente. Ci soffro.Sono stata sfortunata anche con unica sorella,mia madre morta vecchissima due anni fa, lontana dalla mia città e che ritornando al passato non so piu’ chi fosse in realta’ .io sono la piu’ vecchia dei cugini lontani e indifferenti e vorrei condividere ricordi ma a nessuno interessa,e’ allora che mi tuffo nei ricordi, ricordo tutto, odori,strade,persone anche marginali,quartieri di varie città dove ho abitato e che non esistono piu’, bisnonni nati epoca garibaldina e di cui nessuno dopo dopo di me sapra’ nulla.Avendo ancora un’ottima nemoria anche visiva vivo molto nella nostalgia, piango,ricordo in modo morboso,faccio ricerche ma poi mi fermo, che potrei dire a eventuali nipoti di persone ormai tutte defunte? Che ricordi potrei condividere? Mi prenderebbero per pazza e questa nostalgia malata forse mi sta facendo diventare tale.”Aspetto che venga un amico dal fondo del corridoio come quando eravamo ragazzi e la casa era piena divoci…”,bellissima poesia di Simonetta Bardi.
Simona se posso permettermi credo tu stia errando…ero legatissimo a mia nonna e lo sono ancora nonostante sia finita, su questa terra, da ormai oltre 22 anni. Adoravo ascoltare mia nonna, le sue storie, le sue sensazioni e le sue nostalgie che, inevitabilmente, sono diventate poi anche le mie. Parla soprattutto con i tuoi nipoti, con le persone che sicuramente ti vogliono bene e vedrai che fascino porteranno loro le tue avventure, i tuoi ricordi e sensazioni di tempi ormai lontani. Condividi con loro questi ricordi, queste nostalgie, questi profumi ecc ecc sono sicuro che ti ascolteranno e, anzi, darai loro qualcosa di meraviglioso che porteranno sempre con loro…proprio come io ancora porto dentro di me le storie di mia nonna e della sua sicilia.
In bocca al lupo
A volte capita di ripensare a persone o fatti del passato facendomi scendere delle lacrime, forse perchè sono ricordi indelebili che mentre si vivevano non potevamo immaginare la loro importanza.
Non siamo noi a decidere il quando e il perchè.
Ho l’impressione di non poter più rivivere dei momenti di gioia come quelli che ho vissuto 15 anni fa. A quell’epoca avevo ancora tutta la vita davanti a me e la sensazione d’infinito. L’idea della morte e del declino non mi sfiorava minimamente. Il futuro non mi tormentava. Il passato non lo rimpiangevo mai. Vivevo nella piena soddisfazione dell’istante presente. Un presente di divertimento, condivisione e entusiasmo. I ricordi più vividi sono infatti quelli di 15 anni fa, dopodiché tutto è diventato più spento, monotono e scialbo… Tutte le mie speranze le verso ormai su un ipotetico paradiso in grado di riportarmi li, a quella felicità svanita negli anni