Superare insicurezza e paure: Non è il primo passo la cosa più difficile

La tartaruga, come la maggior parte degli animali, è un essere istintivo. Mette fuori la testa dal guscio per dirigersi da qualche parte perché ha fame o per cercare un ambiente più tranquillo e appropriato. Le sue azioni non sono coscienti.
Proprio come le tartarughe, le persone mettono a rischio il loro benessere, la reputazione, o la sicurezza quando mettono fuori la testa dal guscio. Agiscono anche se sanno che potrebbero non avere successo. Ciò che si accingono a fare è qualcosa di abbastanza importante da provare. Se la tartaruga potesse pensare e analizzare il suo posto nella gerarchia della catena alimentare, probabilmente non uscirebbe mai dal guscio. E morirebbe di fame.

Davvero non importa cosa ti motiva. Magari bruci di passione all’idea di fare una cosa, o forse sei una persona più introversa che ama pianificare con modi meno ovvi la sua auto-realizzazione.

scrivere le proprie ideeQualcosa ti spinge. Hai quell’idea nascosta o inespressa, quel desiderio o sogno nascosto dentro di te che non hai ancora rincorso. Tutti noi abbiamo desideri che vanno oltre l’istinto umano di base; tutti noi desideriamo qualcosa di più, qualcosa di più profondo, quel qualcosa che fa la differenza ma che non sempre riusciamo ad esprimere a parole. Spesso lo chiamiamo col termine di “vocazione”.

Non è semplice, ma è possibile diventare sufficientemente coraggiosi e audaci in modo da poter liberare la vostra vocazione, così che da semplice prodotto della mente si realizzi nella dimensione delle azioni.

Perché ho nominato il coraggio e l’audacia separatamente? Perché hanno significati differenti. Le parole possono sembrare simili, ma l’azione che segue al significato è diversa. Essere coraggioso ed essere audace non sono la stessa cosa – anche se possono influenzarsi a vicenda.

A volte possono anche trasformarsi in orgoglio, arroganza, e arrecare più danno che vantaggi.

Generalmente, le due parole sono state considerate sinonimi. Secondo il dizionario italiano significano entrambe ardimento, temerarietà, e uno stato mentale che ti spinge oltre gli ostacoli, le difficoltà, e le sfide. Tutti questi significati sono veri e simili. Ma le due parole hanno un origine mentale totalmente differente. Faccio alcuni esempi per chiarire.

1. Audacia: si tratta di una abilità, che si manifesta in assenza di paura. Le persone audaci affrontano il pericolo, il dolore, e le situazioni considerate impossibili senza molto giudizio critico. È la forza di carattere che nella maggior parte dei casi si apprende dalla famiglia o dalla società e che diventa un’abitudine e una natura umana. Le persone audaci in genere sembrano più imponenti delle sfide che affrontano. Possono sembrare maestose, addirittura eroiche. Spesso, sono protagoniste nei film di azione o nei racconti.
Un buon esempio si trova nel film, 300. Per quelli che non l’hanno visto, il film parla di Leonida, re guerriero della città-stato greca di Sparta, che decide di opporsi alla volontà degli altri leader e confrontarsi con l’enorme esercito del re persiano, Serse, col suo piccolo esercito di guerrieri spartani. Non voglio svelare la trama qualora qualcuno non l’avesse ancora visto, quindi condividerò solo la morale. Questi 300 uomini non temevano la possibilità di fallire – hanno affrontato l’esercito persiano a dispetto della sua considerevole dimensione – quindi li consideriamo audaci. In questo caso, la loro gloriosa audacia è l’essenza del film.

Le persone audaci sono quegli eroi che sono uno su un milione, e che sembrano non avere mai paure, dubbi, o esitazioni prima di lanciarsi in battaglia, mangiare un verme, o salire sul palco senza nervosismo. Queste persone ti lasciano a bocca aperta in un modo o nell’altro.

Ma che dire del resto di noi, le altre 999,999 persone che non sono così audaci? Che non sono cresciute in una famiglia o in un ambiente che ci ha insegnato a padroneggiare questa abilità? Cosa possiamo fare, su quale abilità possiamo fare affidamento per fare e ottenere ciò che vogliamo? Come impariamo a essere audaci quando non possiamo esserlo?

Fortunatamente l’audacia non è l’unico modo di realizzare i propri sogni.

2. Coraggio: al contrario dell’audacia, il coraggio è un atto cosciente, alimentato dall’emozione. Le persone coraggiose sentono la paura che li attraversa ma intraprendono lo stesso quell’azione difficile o incredibilmente dolorosa. Il coraggio è più di una abilità; è uno stato mentale guidato da qualcosa che fa si che lo sforzo e il rischio valgano la pena. Diversamente dalle persone audaci, le persone coraggiose possono sentirsi meno capaci di riuscire di fronte alla sfida, al dolore, o al problema che affrontano. Inoltre, il coraggio non ha tanto a che fare con la vittoria ma piuttosto ha a che fare con lo scegliere di combattere anche quando questo possa avere conseguenze non positive.

leone cane fifoneUn grande esempio di coraggio si trova nel cartone animato di circa 20 anni fa, chiamato “Leone il cane fifone“. Il protagonista è un piccolo cane squisitamente pauroso – va fuori di testa quando vede la sua stessa ombra. Nonostante questo, quando la sua padrona, una signora anziana di nome Muriel, viene attaccata da mostri, fantasmi e altre creature spaventose, Coraggio non esita mai a proteggerla. Lo fa per amore verso la sua padrona. In questo caso l’essenza dello show non risiede nel fatto che il cane sia coraggioso, ma nelle sue motivazioni e nel perché lo fa. Lo fa per amore.

Altri eroi simili includono Sam del Signore degli Anelli e Neville Paciock di Harry Potter. Non sono i protagonisti, ma i loro ruoli sono preziosi per la vittoria del protagonista.

Gli eroi coraggiosi non sono quelli che compiono gesta impressionanti, a volta addirittura senza motivazione, ma quelli che superano le loro stesse credenze limitanti, le paure e i demoni. Sanno che c’è qualcosa che ha più valore per loro del rischio che si assumono.

E quale migliore motivazione per aumentare il tuo coraggio se non trovare la tua stessa felicità e l’appagamento dei tuoi desideri? Di di sì per amore verso te stesso, di di sì per amore verso gli altri – se senti, a livello di pancia, che il tuo desiderio è la cosa giusta per te da fare allora fallo. Non ti preoccupare delle ginocchia che tremano, del cuore che batte all’impazzata, o di tutte quelle altre paure immotivate che sei convinto che siano vere.  Fai solo un respiro profondo, poi fai il primo passo, e metti fuori la testa dal guscio.

“Il primo passo richiede coraggio. Il primo passo in una piscina fredda richiede forza di volontà. Ci sono voci che ti chiedono di non buttarti, di non procedere, di mantenere lo status quo, di lasciare che sia. Solo quando fai il primo passo, realizzi che non è poi così male! Ora sei sicuro. Vuoi fare un altro passo, vedere cosa c’è oltre. La paura cede il passo alla curiosità, e avanzare sembra più facile.
Ma il primo passo non è il più difficile. Il passo più difficile è quello che fai quando sei stanco e hai camminato abbastanza a lungo, e ancora non c’è nessuna oasi in vista. Sai che non sarà un glorioso primo passo ora, ma un numero infinito di passi, che potrebbero non condurre a nulla. Non ti preoccupare del primo passo. Ti aspettano tempi più difficili.”

L’autore di questa citazione, Bodhisatwa Paul Chourdhury, è un signore indiano che afferra bene il concetto, tanto che ho voluto sottolinearlo.

Siamo educati a pensare che il primo passo sia il più difficile. Abbiamo dei sogni da inseguire ma le parole, “il primo passo è il più difficile” risuonano nella nostra mente. La parola difficile viene immediatamente associata al dolore, al rischio e alla paura. Questa è la ragione per la quale la maggior parte dei sogni muoiono subito e non vengono realizzati. E con essi moriamo un po’ anche noi. Il nostro tempo si esaurisce sia che inseguiamo i nostri sogni o meno – quel giorno, quel mese, quell’anno passeranno comunque.

Come ha detto il signor Choudhury, il primo passo non è poi così male, sembra facile, quasi noioso dopo che l’hai fatto. Inoltre, non è quasi mai perfetto, ma senza di esso non c’è compimento.

cascata fare il primo passoAbbandona il concetto che il primo passo sia il più difficile, non lo è. È rischioso e spaventoso, perché è sconosciuto, questo sì. Ma c’è un rischio ancora più grande del non fare il primo passo – il rischio di una vita non vissuta. Il tuo tempo è importante, tu sei importante, quindi sposa la tua causa con coraggio e fai quello che va fatto.

 

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