Cambi di umore
Domanda:
Dottoressa buongiorno, le scrivo perché credo di avere una relazione con una persona che ben rispecchia quello che lei definisce narcisista. Non solo, è anche molto competitivo negli affetti e mi ha completamente inglobato nelle sue tecniche di discussione.
Se qualcosa non gli garba non lo dice ma si mette in un mutismo tattico, cambia umore e se provo a chiedergli che c’è non fa altro che innervosirsi ancora di più io continuo a chiedere perché mi accorgo chiaramente che qualcosa gli ha dato fastidio (spesso bazzecole) però lui continua con mutismo e a dire “niente” perché vede che io mi agito e allora aspetta che scoppio io per poi dirmi che sono io la matta che vedo male e che poi porto nervosismo con il mio atteggiamento.
Inoltre se provo a dirgli che se qualcosa gli dà fastidio deve dirmelo tranquillamente e cerchiamo un compromesso lui se una cosa non va come dice lui diventa duro e anche violento nei modi di discutere mi attacca mi addossa tutta la responsabilità a me se abbiamo delle cose organizzate anche belle per noi dice che rovino tutto che creo sempre tutto io mentre non si rende conto che il suo mettersi muto è un continuare a discutere perché se davvero non è successo nulla la cosa passerebbe e si tornerebbe a parlare normale.
Invece poi lui diventa un’altra persona quando sta bene è istrionico gioviale di buona compagnia ma se poco poco qualcosa va storto ecco il cambio di umore repentino. Poi soprattutto lo fa arrabbiare non essere al centro di tutto, o se mi vede felice spesso tende a farmi sentire in colpa dicendo che io non mi interesso a lui che non si fida di me perchè io non faccio nulla per lui. anche se mi vede fare le foto da sola con il bimbo lui è come se ne fosse geloso di non essere quello più considerato.
E’ competitivo negli affetti gli urta qualsiasi affetto io considero. In più è geloso del mio passato in maniera asfissiante è capace di litigare con me anche solo se vede passare il mo ex di cui io proprio non mi interesso più dato che comunque lui mi ha conosciuta che ero single già da diversi anni.
Non capisce mai il mio punto di vista ma se ragiono diverso da lui mi aggredisce perché dice che la penso sempre in modo opposto. prende tutto sul personale e si arrabbia per nulla. Ma io quello che più non capisco è il suo portare rancore, è capace che per una stupidaggine passa giorni ad essere risentito con me.
Mi rinfaccia di essere nervosa e di litigare animatamente, mentre lui crede di essere immune da ogni responsabilità, ma si tira sempre fuori dalla catena causale degli eventi , per lui è sempre colpa dell’altro. Lui non ha colpe,. lui non provoca, lui non dice, lui non fa…e crede che il suo mettersi zitto sia salutare perché almeno non da a vedere…ma non è cosi sia perché si vede dalla sua faccia, sia perché tutti si accorgono del suo cambio di umore e dell ansia che mi genera, sia perché lui sta zitto ma in realtà dentro tiene il mondo di rancore che se io chiedo di parlare poi mi vomita tutto addosso.
Non so se ha capito che io ho figlio con lui di soli 20 mesi. A volte provo a fare io il primo passo, però mi logora. Perché per lui sono sempre io la causa di tutto e quella sbagliata. Vuole solo dimostrazioni da me, solo complimenti, solo essere lui al centro di tutto. A volte mi sembra quasi sia invidioso di ogni mio successo o di qualsiasi cosa mia che non sia legata a lui.
Ci sono giorni che vorrei scappare, altri che vorrei provare a farglielo capire.
Ma è pieno di se e manipola ogni cosa perché poi vede che io comunque ci sono sempre.
Scusi il mio sfogo… chissà se potrà consigliarmi qualcosa. Più che altro perché mi rendo conto che io ormai vivo pensando a come evitare di farlo arrabbiare, di come evitare il campo minato.
la leggo sempre
D.
Risposta:
Cara D.
Lei ha chiara la situazione, ha chiara la sua sofferenza e la disfunzionalità di questa relazione . Provi a parlare al suo compagno con ancora più serietà ma se lui non si metterà in gioco allora la palla passerà a lei: Lei è libera di scegliere
Lotti pure ma ad un certo punto deve accettare l altro…se l’altro non cambia a cambiare dobbiamo essere noi …e cambiare può significare non accettare più di soffrire, amarsi per davvero e scegliere davvero il bene e la sanità per sé.
Cordialmente
Dr.ssa Zanotti