Fai tutti i giorni una cosa che ti spaventa
C’è una differenza tra cautela, consapevolezza, capacità di imparare dagli errori del passato e la totale paura di agire.
Quand’è che la paura entra a far parte della vita di una persona?
- Avvenimenti ripetitivi attivi – Questo tipo di paura è connessa soprattutto con eventi dell’infanzia in cui una persona è stata esposta a critiche dirette, o addirittura azioni violente. Ad esempio, se una persona veniva picchiata ogni volta che arrivava a casa tardi, questa persona da adulta sarà notoriamente puntuale; e se è in ritardo si sentirà stressata e temerà la punizione.
- Avvenimenti ripetitivi passivi – Questi avvenimenti ci insegnano a essere paurosi e noi non li notiamo nemmeno. Sono commenti negativi quali, “siamo agricoltori da dieci generazioni, e se non sarai un agricoltore non avrai successo”. Queste critiche generiche le consideri vere senza spirito critico.
Forse i tuoi genitori avevano sempre paura di qualcosa quindi tu sei stato cresciuto in un ambiente in cui la paura guidava le decisioni. Ma non dovresti fare lo stesso errore. Comincerai la tua vera vita indipendente quando riconoscerai che la certezza del fallimento è in realtà solo nei tuoi pensieri. - Grandi traumi – se cadi nel camino da bambino, avrai paura del fuoco. Se rischi di annegare, avrai paura dell’acqua. Se ti trovi bloccato in qualche posto, avrai paura degli spazi confinati. Anche solo pensare al fuoco, all’acqua o agli spazi confinati innesca una paura irrazionale. Ti paralizzi; il respiro si fa affannoso.
- Scoraggiamenti auto imposti – Questi errori si compiono soprattutto in età adulta. Le persone a volte si invischiano in sfide destinate a fallire. Nonostante questo ci provano. Un esempio è quando qualcuno non fa esercizio da sei mesi, si sente in colpa e si iscrive a una mezza maratona. Ovviamente dopo uno o due chilometri è fuori gara. A dispetto di tutti i dati ovvi che predicevano al 100% il suo fallimento in quelle specifiche condizioni, l’unica conclusione che ne trae è che non ci proverà mai più. Non fa per lui.
Quella del maratoneta è un esempio stupido, ma capita anche questo. Le persone spesso si tuffano in situazioni impossibili solo per avere qualcosa di cui lamentarsi, per giustificare la mancanza di coraggio. Ma questa è una tecnica pericolosa perché rischia di distruggere anche l’ultima briciola di sicurezza in sé stessi.
Queste quattro categorie mostrano come impariamo ad avere paura. Le prime tre provengono dall’infanzia; la quarta è più tipicamente sviluppata in età adulta. Non tutti siamo fortunati abbastanza da sperimentarli solo in lieve misura. Alcune persone sono esposte e a tutte e quattro quasi tutto il tempo. Hanno la paura programmata dentro di loro.
Man mano che il tempo passa, incominciamo a razionalizzare la paura; la dividiamo in diverse categorie. Le parole che più causano paura diventano fallimento e rischio.
Il rischio è direttamente proporzionale alle possibilità di fallimento. In altre parole, più qualcosa è rischioso, più è probabile che falliremo. Dal momento che la gente odia il fallimento, odia anche il rischio.
Tutti questi esempi rappresentano differenti manifestazioni della paura, definibili in “generatori di paura”, che tuttavia possono essere superati.
Questi tipi di paura sono tutti collegati alla paura del fallimento.
Paura dell’ignoto
Non siamo degli indovini; non possiamo dire cosa porterà il domani. Esitiamo ad agire oggi perché temiamo il rischio del domani. Non investirò in questi titoli. Non comprerò quella casa. Quando racimoliamo un pò di denaro, temiamo di investirlo perché potremmo perderlo.
Eppure, senza un rischio più alto non c’è alcun alto profitto. Non voglio incoraggiare nessuno a investire i propri soldi con noncuranza. Quello che voglio fare è sottolineare una delle connessioni rischio-paura più comuni: la paura di prendersi un rischio economico.
I più grandi investitori ed imprenditori si fanno coinvolgere in affari con una certa dose di rischio e ne escono con successo la maggior parte delle volte. Ma, anche quando falliscono, non collassano. Imparano la lezione e la volta successiva provano un approccio diverso. Queste persone affermano che il rischio può essere ridotto drasticamente seguendo questi tre criteri.
- Avere molte conoscenze finanziarie
- Avere conoscenze di amministrazione
- Fidarsi del proprio istinto
Nel momento stesso in cui avrai conoscenze teoriche e pratiche, la paura svanirà e il rischio diminuirà significativamente. La mancanza di conoscenza è pericolosa in ogni campo.
Paura del rifiuto
Hai mai finto di essere d’accordo col tuo partner anche quando in realtà non eri d’accordo? Spesso dici cose o agisci contro i tuoi valori per compiacere le persone intorno a te (per paura di perdere l’approvazione degli altri)?
Se hai risposto SI a entrambe le domande, allora potresti avere paura di assumerti rischi sociali. Fondamentalmente, vivi la tua vita basandoti sulle opinioni e i requisiti altrui. Non vuoi prenderti il rischio di esporre la tua stessa personalità perché temi che gli altri ti ostracizzeranno.
Tuttavia, come persona accomodante, sarai frustrato da tutti quei disaccordi che non hai espresso. La tua pace interiore sarà disturbata perché saprai di non essere d’accordo. I sentimenti di disperazione e colpa si confonderanno nella tua mente. Nel lungo termine, questo tipo di comportamento può risultare nella manifestazione fisica di una grave malattia.
Accetta il fatto che non puoi soddisfare tutti. Ci saranno sempre persone alle quali non piaci, che non sono d’accordo con te, ma ce ne saranno altre che lo saranno. Mantieni le persone positive nella tua vita. Non lasciare che nessuno insinui il cuneo del dubbio nella tua testa. Niente è più importante della tua pace mentale.
Paura della perdita
i sintomi sono molto simili a quelli dell’esempio precedente, paura del rifiuto, ma qui la persona che cerchi di compiacere è il tuo partner o la persona che ti è più vicina. Questa è una situazione nella quale non ti vuoi prendere un rischio emotivo.
Quando due persone si incontrano cercano di mostrare il loro lato migliore. Non direi che si tratti sempre di un inganno conscio. È naturale volere essere più attraenti possibile per qualcuno verso il quale sentiamo attrazione. Eppure, questo è in qualche modo il prodotto di una bassa auto-stima. Poi, man mano che il tempo passa, è sempre più difficile mantenere questa immagine falsata.
La persona vicino a noi nota la differenza e si fa più distante, o magari è nella nostra stessa barca, in difficoltà nel mantenere un’immagine falsa. Tuttavia i cambiamenti si percepiscono, ed è qui che subentra la paura della perdita.
Cominciamo a compiacere l’altra persona ma non ci riusciamo perché pensiamo che i cambiamenti che avvertiamo siano le avvisaglie della rottura. Non ne parliamo apertamente, cerchiamo di nascondere il nostro vero io perché non vogliamo rischiare la separazione.
Bene, il modo migliore di prevenire questa situazione è non fingere nemmeno all’inizio. Se il danno è già fatto, puoi ancora scegliere di essere onesto. A quel punto sta al tuo partner decidere se vuole continuare a stare con te. Siediti e parlagli/le onestamente delle cose circa le quali hai mentito. Potresti aggiungere che vorresti diventare la persona che hai finto di essere.
Liberati del peso innecessario della finzione. La paura del rischio emotivo scomparirà con essa.
Paura del confronto
Anche questo tipo di paura ha le sue radici nella paura del rifiuto, nota anche come paura di assumersi rischi di tipo sociale. Tuttavia, questa paura è innescata dal ritrovarti in una situazione nella quale devi difenderti e affrontare qualcuno direttamente.
Fermiamoci sull’esempio del confronto verbale, e non fisico. In una resa dei conti verbale i fatti e le argomentazioni sono le armi. Il vincitore avrà argomentazioni migliori che possono essere supportate dai fatti (scientifici). Quando sei coinvolto in un tale dibattito ti prendi un rischio “intellettuale”.
Se affronti un professore di biologia probabilmente sarai intimidito e avrai paura del rischio intellettuale, ad esempio, nel discutere del processo di fotosintesi. Ha un senso. Non è paura; è essere consapevoli. Nessuno possiede un sapere universale.
Se inizi una discussione su di un argomento del quale non hai le conoscenze necessarie, ti prendi un rischio indesiderato. Probabilmente perderai, sarai umiliato, e poi sarai riluttate ad accettare dibattiti anche in un campo in cui sei competente.
Ma se per caso anche tu sei un professore di biologia, o semplicemente vai pazzo per la biologia e ti informi sull’argomento da quando eri bambino, puoi tentare. Affronta la discussione come ascoltatore in principio, valuta la competenza dell’altra persona, interessati alla sua opinione e anche se si tratta di una discussione cerca di trasformarla in una conversazione.
Non farti coinvolgere in un confronto verbale anche se sei sicuro delle tue conoscenze sull’argomento. Non è necessario darsi delle arie. Sappi che hai sempre la scelta. Anche se una persona ti sta provocando per coinvolgerti in una discussione, puoi sempre dire
Sì, questa è la mia opinione sull’argomento, ma sarei interessato a sentire la tua. Potrei sbagliarmi.
A volte le persone si fanno coinvolgere in discussioni inutili e nelle quali ovviamente perderanno il confronto. Sono spinte da emozioni negative come la rabbia. Dopo aver fallito iniziano a lamentarsene, dando la colpa a tutto e tutti. Questo è l’esempio tipico dello scoraggiamento auto-imposto – il generatore di paura numero quattro.
Tutte queste sottocategorie di paura hanno radici nella paura del fallimento. Temiamo di non essere accettati dalla società – economicamente, intellettualmente, o semplicemente come persone dal nostro partner o dalle persone che più ci sono vicine.
Fai ogni giorno qualcosa di cui hai paura
Quindi come puoi gestire le tue paure? Facendo ogni giorno qualcosa di cui hai paura. Ci sarà sempre un rischio. Sempre. Ci vuole coraggio per farsi coinvolgere, sì. Potresti pensare di non avere abbastanza coraggio, ma ce l’hai. Anzi, tu sei l’unico che può limitare sé stesso. Allarga il tuo orizzonte di un pò ogni giorno.
Aumenta la forza di volontà
Fatti una doccia fredda.
Può sembrare un esempio banale ma è il modo più semplice per imparare ad autoimporsi dei nuovi atteggiamenti positivi dai quali siamo sempre fuggiti.
Non esitare a saltare sotto l’acqua fredda (a meno che tu non abbia un problema di cuore che non te lo consente).
Dopo che ti sei abituato al freddo, concediti il comfort dell’acqua calda.
Ripeti questo esercizio ogni giorno finché non sarai in grado di buttarti sotto l’acqua fredda senza che il tuo corpo e il tuo cervello urlino FERMATI e NON LO FARE. Vincere questa paura alla fine farà svanire la paura iniziale . (Abituarsi può richiedere alcune settimane).