Per quanto a lungo può restare sveglio un essere umano?
Il tempo massimo registrato è 264 ore ovvero 11 giorni consecutivi. Nel 1965 Randy Gardner, uno studente diciasettenne stabilì questo record mondiale in una ricerca scolastica. Molti altri soggetti che si sono prestati ad esperimenti di deprivazione del sonno (in condizioni di maggiore controllo ed assistenza) sono arrivati a risultati non molto differenti: 10 giorni.
Nessuna di queste persone ha successivamente avuto seri problemi di salute e tutti sono ritornati ad una condizione di relativa normalità dopo una o due notti di sonno regolare (Ross J. (1965) “Neurological Findings After Prolonged Sleep Deprivation.” Archives of Neurology n. 12; pagine 399-403).
Durante le dure prove tutti hanno sperimentato una progressiva e significativa riduzione della capacità di concentrazione fino ad arrivare ad una perdita della lucidità . Randy Gardner, seppur sveglio, nelle fasi finali dell’esperimento si trovava sostanzialmente in un stato confusionale.
Un’analisi più accurata ha portato alla luce un aspetto particolare della fase di veglia in queste condizioni insolite. Una deprivazione del sonno prolungata ha indotto più volte i soggetti a sperimentare situazioni di sonno leggero (della durata di alcuni secondi, denominate appunto “microsonno”) accompagnate dal blocco delle funzioni motorie.
In certi rari disordini mentali la questione di quanto a lungo una persona possa stare sveglia porta a risposte sorprendenti e induce ad ulteriori riflessioni.
La sindrome di Morvan, per esempio, è caratterizzata da contrazione delle fibre muscolari, dolori, intensa sudorazione, perdita di peso, allucinazioni e prolungati periodi di veglia. Michel Jouvet ed i suoi colleghi francesi di Lione, hanno studiato il caso di un ventisettenne con tali sintomi ed hanno scoperto essere in grado di restare sveglio per svariati mesi ininterrottamente. Durante tale periodo l’uomo non si è mai sentito assonnato e non ha mostrato mutamenti nell’umore o nelle capacità mnemoniche. Tuttavia quasi ogni notte e pressappoco allo stesso orario, tra le 21 e le 23, ha sperimentato dai 20 ai 60 minuti di allucinazioni visive, olfattive, uditive e somestetiche (tattili), accompagnate da dolore e formicolii a mani e piedi.