Ragazzina di 10 anni con attacchi di panico
Domanda:
Vorrei un parere relativamente alla difficile situazione in cui una mia amica si trova attualmente, in quanto nessuno sembra voler risolvere davvero la problematica.
La mia amica ha una sola figlia di 10 anni, ed è divorziata da poco, è stata una separazione molto burrascosa, e lei e il suo ex marito sono tutt’ora ai ferri corti nonostante il divorzio sia andato “a buon fine”. La figlia passa una settimana a casa di ciascun genitore, e in ognuna delle case ha la sua stanza da letto.
Tuttavia da un anno a questa parte la ragazzina ha iniziato ad avere degli attacchi di panico. Viene accompagnata regolarmente da uno specialista che avrebbe dovuto aiutarla a stare meglio, ad imparare a gestire e calmare l’ansia senza farmaci.
Finchè il problema della bambina non si risolve, i genitori hanno deciso di farla dormire sempre e comunque nel lettone matrimoniale, sia con la mamma che con il papà. Il padre tuttavia si risposerà tra meno di un anno e a quel punto la ragazzina dovrà per forza di cose tornare nella sua stanza.
In ogni caso ho cercato di far capire alla mia amica che la figlia non dovrebbe assolutamente dormire con i genitori, e che a mio avviso è piuttosto inappropriato oltre che poco salutare per lo sviluppo mentale della bambina.
In tutti gli altri aspetti della vita della piccola sono sempre stati genitori particolarmente attenti, vigili, presenti e ben educati; sembrano però aver completamente perso di vista quanto sia sbagliata questa soluzione.
Non mi riferisco ad abusi da parte del padre, sarebbe impensabile oltre che molto poco probabile vista l’integrità morale dei genitori, ma pare che abbiano semplicemente preso la soluzione più semplice per loro, ovvero la strada più breve ma non quella più sensata per ridurre gli attacchi di panico della figlia.
La madre stessa sembra più preoccupata di alleviare in ogni modo gli attacchi di panico della figlia piuttosto che guardare a questo modo di dormire come poco salutare.
Forse sbaglio ad insistere con la mia amica?
Non ho forse ragione?
Ricordiamoci che il padre tra poco si risposerà ed ovviamente vorrà tenere la moglie nel letto matrimoniale. A mio avviso la bambina deve andare fin da subito nel suo letto, non tra 8 mesi.
Ha qualche suggerimento per spostare in maniera indolore la figlia dal letto dei genitori al suo?
grazie
Risposta:
Il suo interessamento alla questione è sensato e giusto.
I genitori stanno scegliendo la strada più comoda per risolvere (solo temporaneamente) il problema, ignorando completamente i motivi che scatenano nella figlia gli attacchi di panico.
Molto probabilmente la piccola ha queste crisi per vari motivi, tra i quali:
- – I genitori sono ancora molto litigiosi; la figlia percepisce questa ostilità e questo genera un livello di ansia elevato e quindi degli attacchi di panico. Il comprensibile senso di insicurezza viene amplificato dal risentimento e dall’astio che i genitori provano;
- – L’insorgere degli attacchi di panico ha generato una situazione inaspettata per la figlia: “mamma e papà sono tornati ad interessarsi attivamente di me parlando tra di loro e facendolo senza litigare”;
- In caso di separazione i figli notano che quando si ammalano i genitori tornano ad essere calmi ed amorevoli, concentrandosi insieme sulla risoluzione del problema. Ne consegue che spesso i figli più piccoli si impegnano attivamente per attirare l’attenzione dei genitori;
- – Tutti i figli fantasticano sulla riconciliazione dei genitori e la figlia sta provando dell’ansia anticipatoria per via dell’imminente nuovo matrimonio del padre. Il suo disturbo al momento le permette di dormire nel letto del padre e potrebbe indurla a ritenere di essere in grado di evitare l’arrivo di altre donne. Lo stesso vale per il letto della madre. In ogni caso dall’eta scolare in poi i bambini devono dormire nel loro letto, per il loro bene. Le rare ed accettabili eccezioni le conosciamo tutti (paura per un forte temporale, una pesante influenza, etc.);
- – Se i genitori vogliono davvero farla guarire dagli attacchi di panico, devono iniziare ad occuparsi seriamente della problematica, non di come organizzare le notti. L’ansia ed il panico della figlia diminuiranno se cominceranno ad evitare i litigi e le ostilità reciproche in sua presenza, se smetteranno di fare reciproci commenti sprezzanti, se parleranno di progetti futuri per la figlia da avviare insieme, se la rassicureranno del fatto che un nuovo compagno e compagna per i genitori non significa che la ameranno meno di prima. A 10 anni i bambini iniziano ad avere proprietà di linguaggio da adulti, ma non hanno l’esperienza di vita degli adulti. La figlia potrebbe quindi avere in mente scenari fantasiosi particolarmente avversi riguardo a ciò che la aspetta. E’ giusto rassicurarla.
Se avessi davanti a me i genitori direi loro quanto segue:
- Fate in modo che torni a dormire nella sua stanza, ma non perchè “la compagna di papà sta per arrivare”, ma per esempio perchè in estate non deve andare a scuola e le farà piacere dormire fino a tardi la mattina.
- Introducete dei rituali della buonanotte che siano uguali per entrambe le abitazioni, pigiama, denti e bacio della buonanotte. Fatela sentire a suo agio e circondata da affetto e da comfort in tutte e due le case; esistono in commercio innumerevoli soluzioni per aiutare i bambini che hanno paura di dormire da soli o paura del buio;
- Come sapete la separazione e la gestione della custodia dei figli sono problematiche complesse, che danno vita a periodi impegnativi per tutti. Tuttavia la soluzione “più comoda” da voi adottata non è una vera soluzione, e rischia di fare più danni che bene ovvero rendere la risoluzione del problema di vostra figlia sempre più difficile con il passare dei mesi.
Cordialmente
Dr.ssa Zanotti